Per tutti coloro che condividono la visione della scienza (ed in modo particolare, della biologia) come di una avventura dell'uomo per l'uomo. Un'avventura di ricerca e scoperta, di analisi e di immaginazione.
E' un blog che è stato pensato avendo nell'animo i 'colleghi' di una umana avventura: quella della comunicazione di tutto ciò che è e fa Scienza.
E' un blog che è stato pensato avendo nell'animo i 'colleghi' di una umana avventura: quella della comunicazione di tutto ciò che è e fa Scienza.
Ma è anche un blog che è stato pensato avendo negli occhi gli studenti, della scuola media in special modo: troppo diffusa è ancora l'opinione (che emerge persino nelle modalità di stesura dei libri di testo) che ad essi il 'massimo del senso' che possa essere offerto dall'incontro con la biologia, la biochimica e l'evoluzione sia il giungere ad imbracciare l'arma darwinista e portare a soccombere l'odiato Lamarck...
Arrestando di fatto la storia di tale branca del sapere a 150 anni fa.
Dimenticando che evoluzionismo, genetica e biologia molecolare sono giunti - in questi ultimi decenni - a definire una realtà nuova e sfaccettata: una nuova visione, l'Evo-Devo.
L'esperienza degli anni che sto trascorrendo con i 'miei' ragazzi, piccoli studenti di scuola media, condividendo quotidianamente con loro il fascino della Scoperta, mi fa sospettare con sempre maggior certezza che il delitto più grande si possa commettere nei loro confronti sarebbe proprio quello di censurare loro una porzione della conoscenza. Reputandoli con ciò indegni di accedervi.
E' una censura sottile, che assume le mentite spoglie di una competenza professionale assodata, che vuole combattere l'errore didattico dell'alzare troppo la soglia degli argomenti oltre le naturali (per l'età) attitudini razionali dello studente. E' un farsi baluardo dell'età di chi si ha di fronte, disconoscendo la caratteristica propria di un'età dell'uomo nella quale la mente si scopre adeguata all'oggetto del proprio sguardo. Complessa la prima, complesso il secondo.
Complessa, ma facile, è la realtà. Facile, comprensibile, umana, proprio perché invariabilmente complessa, stratificata, fatta e generata da relazioni. E' la presenza delle relazioni che trasfigura la realtà e la rende, da insieme indifferenziato di oggetti da elencare, un unicum strutturato e perciò dotato di un senso.
Sono queste relazioni che lo studente, che la persona di ogni età, chiede che vengano manifestate: con chiarezza, senza censure e senza sconti.
La vita è un'impresa troppo grandiosa (da parte di chi la compie) per non suscitare il fascino e la meraviglia in coloro che - nello stupore della loro età - iniziano a conoscerla e indagarla.
E la meraviglia più grande, quella da condividere con gli adulti, i docenti per i quali mi auguro che questo blog possa diventare terreno di fertile (ed anche provocatoria!) condivisione, può essere la scoperta che esiste sempre la metafora più giusta per comunicare il senso di un concetto terribilmente complesso.
Una scoperta che si fonda nel riconoscere l'originario valore di un docente: colui che sa e che decide di piegare il linguaggio al servizio dell'oggetto che intende comunicare e del destinatario della sua comunicazione.
Una scoperta che si fonda nel riconoscere l'originario valore di un docente: colui che sa e che decide di piegare il linguaggio al servizio dell'oggetto che intende comunicare e del destinatario della sua comunicazione.